L’infezione da virus della epatite C ( HCV ) è un potente fattore di rischio per la ricorrenza post-operatoria del carcinoma epatocellulare.
Tuttavia, sono disponibili pochi dati sull’impatto della carica virale di HCV sugli esiti chirurgici.
È stato condotto uno studio con l’obiettivo di valutare il significato clinico della carica virale di HCV sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare.
Nello studio, 370 pazienti classificati come Child-Pugh di classe A e sottoposti a resezioni epatiche curative per carcinoma epatocellulare correlato a HCV sono stati suddivisi nei gruppi a bassa e ad alta carica virale ( minore/uguale o maggiore di 5.3 log(10)UI/mL ) in base ai risultati di un approccio per la predizione di attività da moderata a grave della epatite; poi gli esiti clinici sono stati confrontati.
Il tasso di sopravvivenza libera da ricorrenza a 5 anni è stato pari al 36.1% nel gruppo a bassa carica virale e al 12.4% in quello ad alta carica virale ( P inferiore a 0.001 ).
Il tasso di sopravvivenza generale a 5 anni è stato pari a 76.6% nel gruppo a bassa carica virale e al 57.7% in quello ad alta carica virale ( P inferiore a 0.001 ).
L’analisi multivariata ha confermato la correlazione significativa tra alta carica virale e ricorrenza del tumore con un hazard ratio ( HR ) di 1.87 ( P inferiore a 0.001 ).
Le sottoanalisi hanno rivelato che i risultati favorevoli nel gruppo a bassa carica virale non dipendevano dal fatto che la eradicazione fosse stata ottenuta oppure no sia nella lesione primaria sia in quelle ricorrenti.
In conclusione, una bassa carica virale di HCV predice meglio gli esiti chirurgici a lungo termine nei pazienti con carcinoma epatocellulare indipendentemente dalla eradicazione sierologica del virus HCV. ( Xagena2013 )
Shindoh J et al, J Clin Oncol 2013; 31: 766-773
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