L'inibizione della chinasi 1 di regolazione del segnale dell'apoptosi, una serina / treonina chinasi, porta a un miglioramento dell'infiammazione e della fibrosi in modelli animali di steatoepatite non-alcolica.
Sono state valutate la sicurezza e l'efficacia di Selonsertib, un inibitore selettivo di ASK1, da solo o in combinazione con Simtuzumab, nei pazienti con steatoepatite non-alcolica e fibrosi epatica di stadio 2 o 3.
In uno studio multicentrico di fase 2, 72 pazienti sono stati randomizzati a ricevere 24 settimane di trattamento in aperto con 6 o 18 mg di Selonsertib per via orale una volta al giorno con o senza iniezioni una volta alla settimana di 125 mg di Simtuzumab oppure Simtuzumab da solo.
L'effetto del trattamento è stato valutato mediante biopsie epatiche pre-trattamento e post-trattamento accoppiate, risonanza magnetica elastografica, densità protonica della frazione di grasso stimata con la risonanza magnetica, contenuto di collagene quantitativo e marcatori non-invasivi di danno epatico.
A causa della mancanza di effetto di Simtuzumab sull'istologia o sulla farmacocinetica di Selonsertib, sono stati raggruppati gruppi di Selonsertib con e senza Simtuzumab.
Dopo 24 settimane di trattamento, la proporzione dei pazienti con una o più riduzione dello stadio di fibrosi nel gruppo Selonsertib 18 mg è stata di 13 su 30 ( 43% ); nel gruppo Selonsertib da 6 mg, 8 su 27 ( 30% ); e nel gruppo Simtuzumab da solo, 2 su 10 ( 20% ).
Il miglioramento della fibrosi è stato associato a riduzioni della rigidità epatica alla risonanza magnetica elastografica, del contenuto di collagene e dell’infiammazione lobulare alla biopsia epatica, nonché a miglioramenti dei biomarcatori sierici di apoptosi e necrosi.
In conclusione, i risultati hanno indicato che Selonsertib può ridurre la fibrosi epatica nei pazienti con steatoepatite non-alcolica e fibrosi in stadio 2-3. ( Xagena2018 )
Loomba R et al, Hepatology 2018; 67: 2063-2063
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