I risultati di uno studio hanno mostrati che i pazienti con carcinoma epatocellulare di grandi dimensioni che sono sottoposti a resezione chirurgica presentano una sopravvivenza globale superiore rispetto ai pazienti sottoposti a chemioembolizzazione transarteriosa.
L'analisi è stata effettuata su 351 pazienti con carcinoma epatocellulare di grandi dimensioni ( diametro maggiore o uguale a 10 cm ), che avevano subito il primo trattamento tra il 2000 e il 2009.
Di questi, 267 sono stati sottoposti a chemioembolizzazione transarteriosa epatica ( TACE ) e 84 a resezione chirurgica.
Una percentuale più alta di pazienti, che hanno subito un intervento chirurgico, aveva un tumore solitario ( 72.6% vs 39.3%, P inferiore a 0.001 ) ed estensione unilobare del tumore ( 77.4% vs 50.9%, P inferiore a 0.001 ).
I pazienti nel gruppo chirurgico hanno anche presentato una minore invasione vascolare ( 29.8% vs 51.3%, P inferiore a 0.001 ).
Il periodo osservazionale è stato di 10 mesi.
I ricercatori hanno riportato tassi di sopravvivenza generale più elevati a 1 anno ( 73.8% vs 37.8% ), a 3 anni ( 54.8% vs 16.3% ) e a 5 anni ( 39.8% vs 9.7% ) nel gruppo resezione chirurgica ( P inferiore a 0.001 ).
L'analisi ha incluso una coorte abbinata al punteggio di propensione, costituita da 152 pazienti che sono stati seguiti per una mediana di 14.5 mesi.
I risultati hanno mostrato tassi più elevati di sopravvivenza globale a 1 anno ( 69.7% vs 40.2% ), a 2 anni ( 58.6% vs 33.9% ) e a 3 anni ( 51.7% vs 18.5% ) tra i pazienti sottoposti a resezione chirurgica ( P inferiore a 0.001 ).
Sono state anche condotte analisi multivariate per identificare i fattori prognostici indipendenti associati alla sopravvivenza.
Sono stati correlati a miglioramento della sopravvivenza: sesso maschile ( hazard ratio, HR=1.9 ), albumina ( HR=0.54 ), ascite ( HR=1.77 ) e resezione chirurgica ( HR=0.44 ). ( Xagena2014 )
Fonte: Journal of Gastroenterology and Hepatology, 2014
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