La coinfezione da virus dell'epatite C ( HCV ) è una delle principali cause di mortalità nei pazienti infettati da virus dell'immunodeficienza umana ( HIV ).
L'attuale standard di cura è efficace solo in una parte di questi pazienti. Il decorso della malattia è determinato dalla rapidità di progressione della fibrosi epatica.
L'influenza dell’Interferone sulla progressione della fibrosi epatica in pazienti coinfettati non è ancora stata valutata da biopsie epatiche comparative.
Sono stati esaminati i dati di pazienti che hanno avuto biopsie epatiche in serie da un database ospedaliero. I reperti istopatologici sono stati confrontati con i fattori eventualmente legati alla progressione della fibrosi.
Inoltre, è stato studiato l'impatto della risposta al trattamento con Interferone sulla progressione della fibrosi.
Sono stati inclusi 126 pazienti; 68 hanno ricevuto il trattamento anti-HCV e 58 non lo hanno ricevuto.
Il tempo medio tra la prima e l'ultima biopsia è stato di 4 anni.
Peggioramento della fibrosi è stato osservato in 35 su 58 pazienti non-trattati ( 60% ) e in 22 su 50 pazienti nel gruppo non-responder o recidivanti ( 44% ) e in 5 su 18 pazienti nel gruppo con risposta virologica sostenuta ( 28% ).
L'evoluzione della fibrosi epatica è risultata significativamente migliore nei pazienti che hanno ottenuto una risposta virologica sostenuta rispetto ai pazienti non-trattati e ai pazienti non-responder o recidivanti ( p minore di 0.02, odds-ratio per il miglioramento vs stabilità vs peggioramento, OR= 3.16 ).
Questo risultato si è mantenuto anche dopo aggiustamento per i fattori predittivi noti di progressione della fibrosi epatica, HBsAg, CD4 e consumo di alcol ( odds ratio corretto, OR=2.89, p=0.03 ).
In conclusione, il trattamento per la infezione da virus dell'epatite C può fermare la progressione della fibrosi e indurre la regressione.
I non-responder al trattamento possono anche andare incontro a una progressione rapida della fibrosi.
Resta da chiarire se gli stessi fattori che inducono una mancata risposta al trattamento possano anche indurre una progressione più rapida della fibrosi. ( Xagena2012 )
Ingiliz P et al, J Hepatol 2012; 56: 49-54
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