Il virus dell'epatite C ( HCV ) è notevolmente efficace nel provocare infezioni persistenti grazie alla sua capacità di eludere la risposta immunitaria attraverso una combinazione di meccanismi, compresa la modulazione dell’attività dell’interferone di segnalazione nelle cellule infettate, l'interferenza con la funzione delle cellule effettrici del sistema immunitario e una continua variazione genetica virale.
È stato precedentemente dimostrato che le cellule natural killer possono essere inibite in vitro dalla glicoproteina ricombinante E2 del virus dell'epatite C mediante cross-linking di CD81, un co-recettore cellulare per il virus.
Utilizzando il sistema di coltura tissutale per il virus dell’epatite C, è stato compiuto uno studio per valutare gli effetti del coinvolgimento di CD81 da parte della glicoproteina E2 dell’envelope del virus dell’epatite C quando la proteina è parte di particelle virali complete e infettanti.
In particolare, si è voluto indagare se l'esposizione alle particelle virali del virus dell’epatite C colpisca l'attivazione delle cellule natural killer e se l’alterata attivazione di tali cellule, a sua volta, abbia un’influenza sull’infettività del virus dell’epatite C.
E’ stato osservato che le particelle virali di HCV immobilizzate, a differenza delle stesse solubili, hanno inibito la produzione di interferone gamma da parte delle cellule natural killer attivate dall’interleuchina 12, e che questo effetto era mediato da un blocco del CD81 cellulare da parte della proteina E2 espressa dal virione del virus dell’epatite C.
Per contro, la produzione di interleuchina 8 da parte delle cellule natural killer è aumentata in presenza del virus dell’epatite C. Le citochine prodotte dalle cellule natural killer attivate dall’interleuchina 12 hanno ridotto fortemente la formazione di un’infezione produttiva da virus dell’epatite C.
È importante sottolineare che le citochine derivate dalle cellule natural killer secrete in presenza delle particelle virali del virus dell’epatite C hanno mostrato un diminuito effetto antivirale correlato alla riduzione dell’interferone gamma, mentre le concentrazioni di interleuchina 8 non hanno avuto impatto sulla infettività del virus dell’epatite C.
In conclusione, l'esposizione a particelle virali del virus dell’epatite C ha modulato il pattern di citochine prodotte dalle cellule natural killer, causando una ridotta attività antivirale. ( Xagena2010 )
Crotta S et al, J Hepatol 2010; 52: 183-190
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