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Ferro nel fegato grasso e nella sindrome metabolica, un promettente target terapeutico


La sindrome dismetabolica da sovraccarico di ferro è riscontrata frequentemente nella popolazione generale, dal momento che viene rilevata in circa un terzo dei pazienti con steatosi epatica non-alcolica e sindrome metabolica.

La patogenesi della sindrome è legata a una alterata regolazione del trasporto di ferro associata a steatosi, insulino-resistenza e infiammazione subclinica, spesso in presenza di fattori genetici predisponenti.
Stanno aumentando le prove secondo cui il ferro corporeo in eccesso avrebbe un ruolo causale nella resistenza alla insulina attraverso meccanismi ancora non-definiti che, probabilmente, comportano una ridotta capacità di bruciare i carboidrati e una funzione alterata del tessuto adiposo.

Inoltre, la sindrome dismetabolica da sovraccarico di ferro può facilitare l'evoluzione verso il diabete mellito di tipo 2 alterando la funzione beta-cellulare, la progressione della malattia cardiovascolare contribuendo al reclutamento e alla attivazione dei macrofagi all'interno delle lesioni arteriose, e la storia naturale della malattia epatica inducendo stress ossidativo negli epatociti, attivazione delle cellule stellate epatiche e trasformazione maligna, promuovendo la crescita delle cellule e il danno al DNA.

Sulla base di queste premesse, l'associazione tra sindrome dismetabolica da sovraccarico di ferro, sindrome metabolica e steatosi epatica non-alcolica è indicata come un nuovo fattore di rischio per prevedere lo sviluppo di malattie cardiovascolari ed epatiche manifeste, ed eventualmente di carcinoma epatocellulare, ma, soprattutto, rappresenta anche una condizione curabile.

Infatti, l'impoverimento di ferro, più spesso ottenuto mediante flebotomia, ha dimostrato di ridurre le alterazioni metaboliche e gli enzimi epatici in studi controllati sulla steatosi epatica non-alcolica.

Sono necessari ulteriori studi per valutare il potenziale della terapia riduttiva del ferro sugli esiti clinici infausti nei pazienti con sindrome dismetabolica da sovraccarico di ferro. ( Xagena2011 )

Dongiovanni P et al, J Hepatol 2011; 55: 920-932


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