Uno studio ha esaminato la sicurezza e l'efficacia potenziale della deplezione delle cellule B con l'anticorpo monoclonale anti-CD20 Rituximab ( MabThera ) nei pazienti con cirrosi biliare primaria e risposta incompleta all'Acido Ursodesossicolico ( UDCA ).
Uno studio in aperto ha arruolato 6 pazienti con cirrosi biliare primaria e risposte incomplete all'Acido Ursodesossicolico per essere trattati con 2 dosi di 1000 mg di Rituximab, intervallate da 2 settimane, e seguiti per 52 settimane.
Gli endpoint primari erano la sicurezza e i cambiamenti della funzione delle cellule B.
Due pazienti hanno ricevuto solo 1 dose di Rituximab, uno a causa dell'attivazione di varicella latente e l'altro a causa di una infezione virale delle vie respiratorie superiori.
I livelli sierici di IgG, IgM e IgA totali così come degli autoanticorpi anti-mitocondriali ( AMA ) IgA e IgM sono diminuiti in modo significativo, rispetto al basale, dopo 16 settimane e sono tornati ai livelli basali entro 36 settimane.
La stimolazione delle cellule B con CpG ha prodotto meno IgM a 52 settimane dopo il trattamento, rispetto alle cellule B al basale.
Inoltre, la diminuzione transitoria della frequenza delle cellule B della memoria e delle cellule T e un aumento delle cellule CD25high CD4+ sono stati osservati dopo trattamento.
Questi cambiamenti sono stati associati a significativi aumenti nei livelli di mRNA di FoxP3 e del fattore di crescita trasformante beta ( TGF-beta ) e a una diminuzione del fattore di necrosi tumorale-alfa ( TNF-alfa ) nelle cellule T CD4+.
In particolare, i livelli sierici della fosfatasi alcalina sono stati significativamente ridotti fino a 36 settimane dopo il trattamento con Rituximab.
In conclusione, questi dati suggeriscono che la deplezione delle cellule B influenzi l'induzione, il mantenimento e l'attivazione di entrambe le cellule B e T, e fornisca un potenziale meccanismo per il trattamento dei pazienti con cirrosi biliare primaria con risposta incompleta all'Acido Ursodesossicolico. ( Xagena2012 )
Tsuda M et al, Hepatology 2012; 55: 512-521
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