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Accuratezza dell’elastografia per la diagnosi di gravità della fibrosi nella malattia epatica cronica


L'elastografia transitoria è un metodo non-invasivo per la valutazione della fibrosi epatica, sviluppato come alternativa alla biopsia epatica.

Sono state studiate le prestazioni dell'elastografia per la diagnosi della fibrosi utilizzando una meta-analisi.

Dalla letteratura sono stati selezionati studi con biopsia come standard di riferimento, con i dati necessari per calcolare i risultati diagnostici veri e falsi positivi, veri e falsi negativi dell'elastografia per uno stadio della fibrosi, con un intervallo massimo di 3 mesi tra i test.

Sono stati identificati 40 studi. La sensibilità e la specificità totali sono state 0.79 e 0.78 per lo stadio F2 e 0.83 e 0.89 per la cirrosi.

Dopo un risultato dell'elastografia compreso/oltre il valore soglia per F2 o cirrosi ( risultato positivo ), la corrispondente probabilità post-test per la loro presenza ( se la probabilità pre-test era del 50% ) è stata del 78% e 88% rispettivamente, mentre, se i valori erano al di sotto di tali soglie ( risultato negativo ), la probabilità post-test è stata del 21% e 16%, rispettivamente.

Nessun cut-off ottimale per la rigidità per gli stadi di fibrosi individuali è stato convalidato in coorti indipendenti e i cut-off avevano un ampio range e sovrapposizione all'interno e tra gli stadi.

In conclusione, l'elastografia teoricamente ha una buona sensibilità e specificità per la cirrosi ( e meno per gradi minori di fibrosi ), tuttavia, dovrebbe essere applicata con cautela nella pratica clinica quotidiana perché non esiste la convalida dei cut-off di rigidità per i vari stadi.
Tale convalida è necessaria prima che l'elastografia venga considerata sufficientemente accurata per la stadiazione non-invasiva della fibrosi. ( Xagena2011 )

Tsochatzis EA et al, J Hepatol 2011; 54: 650-659


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